***Riflessi***
Cerco il miele
che somparve nel sole
nel tempo della primavera
quando i fiori dovevano germogliare
ed invece appassivano
tornando alla terra.
Ed il buio mi ricopre
questo e` il tempo dell`eclisse
dove la notte giunge al mattino
e solo il silenzio mi parla
poiche nessuno ascolta
nessuno tende l`orecchio
ed sussurri del vento muoiono
assieme a alle foglie d`autunno...
Non lussureggera` piu`
questo germoglio
stroncato dal gelo della primavera
ucciso dalla grandine estiva
ballera` solo il ballo di Oizys
assieme alla fredda signora
che gli donera` il bacio
a cui nessuno aspira
Le Chere mi po
Una prigione e` la mia vita
mentre osservo il mondo
attraverso le sbarre della tristezza
celle costruite dall`indifferenza
celle costruite dalla solitudine
celle costruite da uomini e donne...
non resta che dormire... si...
dormire...
morire...
... forse sognare...
Poem 3 - La Carta Senza Nome by Entropy3ko, literature
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Poem 3 - La Carta Senza Nome
Baciami
Con le tue fredde labbra
Abbracciami
Nel tuo amplesso
Che non conosce fine
Orsu! Vieni al mio richiamo
Col terrore che m`incuti
Si! ti temo e ti odio
Eppure ti amo, ti chiamo!
Allora vieni non esitare
Come esito io nel mio languore
Sei tu che decidi
Eppur tu obbedisci
Tu sei padrona tu sei signora
Tu sei carogna tu sei malora
Tu sei la sorte che colpisce ognora!
Tu sei la...
Si tu sei...
Immutata
Impassibile
Irremovibile
Tu sei la nostra madre
La nostra amante
Tu sei la nostra natura
Tu sei la...
Tu sei...
Tu...
~~~~~Sirene~~~~~~
Il passato non scompare
con la memoria mia
le ferite restano aperte
la linfa scorre via
ed i volti che io vedo
sono sempre uguali
di volta in volta
io vedo gli stessi squali
Ed io vi vedo, io lo so
voi siete le sirene
ho la vostra canzone nella mente
ed il vostro veleno nelle vene
io rispondo giocondo
nella solitudine son lesto
senza saper degli scogli
che rendon il mio cuore mesto
Le parole non servono
il vostro sorriso mi racconta
di cio che sentite
dell`amore che vi circonda
di cio che provate per me
mentre camminiam per queste vie...
il mio cuore piange lo so
queste non son al
Poem 5:La Bambola di.... by Entropy3ko, literature
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Poem 5:La Bambola di....
~~~La Bambola di Porcellana~~~
Danza la luce
Sul tuo niveo volto
E si rifrangono i colori
Cadendo ne' tuoi occhi
Ed il tuo sguardo
Nero come i cristalli d'onice
Mi penetra nel profondo
La dove nessuno osa andare
Negli abissi del cuore muto
Ed io silenzioso osservo le tue labbra
Altrettanto silenti, ma soavi e dolci
Che senza verbo parlano
Di quel che vedo nelle tue iridi
Del tuo dolore
Della tua tristezza
Che nessuna parola può esprimere
Ed in questo insano fluire
Di inutili parole
Tu sei poesia
Sei la melodia
Tra mille note stonate
E quando sorridi
Il mondo si ferma
Nel palmo della tua mano
Me
**Mi Sveglio...**
Mi sveglio…
In questa stanza buia
Perso nell'oscurità
Tra queste mura sconosciute
Cerco la chiave che schiude
La porta del mio cuore
Per liberarmi da questa prigione
Ma da se stessi
Non si può fuggire
Si può solo vivere o morire
Tra queste pene
Queste orribili catene…
Mi sveglio…
E vedo gli occhi tuoi
Vedo le ombre danzare
Sulle candide pareti
In questo gioco pazzo
Che tu continui a giocare
Giorno dopo giorno
Ma il dado non getterò più
La fortuna non sorriderà più
Invece veglierò nella notte
Per fuggire gl'incubi
Che tu mi hai portato…
Mi sveglio…
Nel gelo dell'anima mia
Con
**Bellezza Vuota**
Esplode dentro di me
Questo sentimento che
Mi porta nell'oscurità
Oltre questa realtà
Dove io attanagliato
Ho qui sempre dimorato
Rinchiuso nel dolore
Mio unico dolce fiore…
Ed inni son cantati
Nel marciume danzati
Da vuote bamboline
Cosi belle e carine
Regine di falsità
Corruzione e nullità
Che portan distruzione
Lacrime ed afflizione…
Morte fossi tu fine
Ed ultimo confine
Io ti cercherei allora
Adesso, qui ed ora
Ma nuovo inizio porti
Tu, traguardo de' sorti
Nel crudele mio mondo
Un nero girotondo…
Spirano le speranze
Antiche rimiranze
In questa sofferenza
Priva d'ogn
***Petali di Vetro***
Ricordi, ombre senza nome
che s'allungano e scompaiono
nell'imbrunire cupo e tetro
portati dal vento del vespro
il qual carezza la mia pelle,
sporca del sangue del tramonto.
Sì, la mia mente or vagola
ne' meandri del tempo antico,
polvere cerebrale fissa,
scossa dal pensiero mobile,
danza di nebbia perlacea
che si dirada con lentezza,
cedendo alla riminescenza.
Allor piovono irridescenti
petali di vetro icastico
che su frantumano nell'autunno
della vita mia che marcisce
in uno squallore variopinto
come foglie morte e obliate
de' frassini spogli e rigidi.
In frantumi, petali di vetro,
scintille d'una